venerdì 26 ottobre 2012

Stress

Non sapendo come definirla o cosa sia la pubblico qua.

Mi è venuta così, senza motivi apparenti. Non so nemmeno che titolo darci quindi "Stress" è un po' random.


Spero vi piaccia!


"Stress"


È tardi.

Spaventosamente tardi.

Sono già le sei e dieci e lei dovrebbe uscire di casa alle sei e un quarto per arrivare in tempo al lavoro.

Si alza di scatto e si veste correndo in cucina per mangiare due biscotti e, subito dopo, lavarsi i denti.

Mentre si prepara sveglia suo marito: dovrà portarla a lavoro lui, lei non ha il tempo di cercare le chiavi della sua auto, che la sera prima ha abbandonato chissà dove.

La reazione di lui non è esattamente quella di un uomo riposato. Dopo qualche “uh” e una lieve imprecazione si siede sul letto e si stropiccia gli occhi.

Ha un sonno del diavolo, non gli sembra affatto di aver dormito le sue solite sei ore.

Nel frattempo lei sta fissando con sguardo vacuo lo specchio, si pettinerà in auto, sperando di uscire dal torpore del sonno in tempo per cominciare il turno. Nemmeno a lei sembra di aver riposato per ben sei ore.

Lui si infila i pantaloni svogliatamente e butta un rapido sguardo all’orologio del forno: le due e quindici. 

Sbuffa. Quel dannato orologio si blocca ogni volta che salta la luce, sicuramente stanotte ci sarà stato qualche sbalzo di corrente.

Prende il cellulare e controlla che sia carico.

Corruga la fronte leggendo anche lì, accanto alla piccola icona della batteria carica, “due e diciotto”.

Va in bagno dove trova sua moglie china sul lavabo a sciacquarsi la bocca.

-Kærlighed... hai visto che ora è?

Lei si gela il sangue nelle vene e si volta a guardarlo senza rispondere.

“Scommetto che sono già le sette e venti. Dovrei essere in reparto da venti minuti. Merda.”

Leggendo il terrore nei suoi occhi assonnati lui puntualizza.

-Sono le due e venti.

Subito lei recupera il cellulare dalla sua tasca e controlla, incredula.

Sbuffa e si appoggia al lavandino.

-Cazzo…

Un leggero sorriso gli tende le labbra mentre le scompiglia ulteriormente i capelli.

-Dai, vieni a dormire.

Si tira su e lo segue a letto.

Sanno entrambi che a giocarle questi brutti scherzi è lo stress, eppure non possono farci nulla. Hanno bisogno dei soldi, nessuno dei due può permettersi di restare disoccupato ora.

Si coricano entrambi, in silenzio.

Dopo qualche minuto lui la tira a se e respira affondando il naso tra i suoi capelli tremendamente arruffati dalle due ore di sonno precedenti.

-Ho messo la sveglia anche io, riposati kærlighed…

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